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Il ruolo delle donne negli Emirati Arabi Uniti

Negli ultimi decenni, gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno catturato l'attenzione globale non solo per il loro notevole sviluppo economico, ma anche per l'importante e crescente ruolo che le donne stanno assumendo nella società. Sebbene il paese musulmano segua le leggi islamiche della Sharia (a cui sono conformi i diritti femminili), le donne degli EAU stanno emergendo come figure sempre più influenti, sfidando le percezioni tradizionali, dettate da pregiudizi religiosi e sociali, e contribuendo in modo significativo alla crescita e alla diversificazione dell'economia.


Istruzione e lavoro

Ci sono più momenti in cui le donne abbandonano la loro carriera scientifica: il primo scoglio è la scuola, quando alle ragazze viene detto che scienza, matematica e computer non fanno per loro. Questo porta a una disillusione di impiego lavorativo in molte parti del mondo tranne che in questa regione araba.

Infatti, le donne negli EAU non solo sono presenti nei settori tradizionalmente associati al genere femminile, come l'istruzione e la sanità, ma si stanno anche facendo strada nei campi considerati convenzionalmente “maschili”, come la scienza, la tecnologia, l'ingegneria e la finanza.

Oggi le donne costituiscono il 70% dei laureati nel loro paese e il 56% dei laureati in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. A dimostrazione delle loro abilità, durante l'Expo di Dubai (2020), è stata celebrata la cerimonia annuale del prestigioso premio per le donne nella scienza “L'Oréal-UNESCO”; delle quattordici scienziate arabe commemorate, due rappresentavano gli Emirati Arabi Uniti. Nel corso dell’evento sono state premiate le loro eccezionali innovazioni nel campo della fotonica e del trapianto d'organi, evidenziando il talento e la ricerca di eccellenza delle donne emiratine.

Questo cambiamento riflette gli sforzi del governo nel promuovere l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile, in linea con una visione moderna e progressista.

A tal proposito, gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato la “Strategia per l'Equilibrio di Genere 2022-2026”, progettata per delineare un’ambiziosa visione per il futuro del paese come leader mondiale nell'equilibrio di genere. Questa strategia si articola su quattro pilastri fondamentali, ciascuno dei quali con obiettivi chiari: aumentare la partecipazione economica e l'imprenditorialità femminile, promuovere l'inclusione finanziaria, migliorare il benessere e la qualità della vita, garantire la protezione, la leadership e la collaborazione globale.

Inoltre, la legge sulla regolamentazione del lavoro prevede l’uguaglianza salariale, l’eliminazione di tutte le restrizioni imposte alle donne che lavorano durante le ore notturne e in settori difficili come quello minerario, edile, manifatturiero, energetico, agricolo e dei trasporti. Tra i divieti, rientrano l’abolizione ai datori di lavoro di licenziare una lavoratrice a causa della gravidanza, e la discriminazione tra i dipendenti in termini di acquisizione e promozione del lavoro.Infine, è stato stabilito che le società per azioni pubbliche quotate presso la Borsa di Abu Dhabi (ADX) e il Mercato Finanziario di Dubai (DFM) debbano includere almeno una donna nel loro consiglio di amministrazione, al fine di evitare eventuali sanzioni per violazioni del Manuale di Governance delle Società per Azioni, come previsto dall'articolo 82.

In conclusione, merita di essere citata una direttiva del governo che impone il 50% di rappresentanza femminile all’interno del Consiglio Nazionale Federale (al-Majlis al-Watani al-Ittihadi), composto da 40 membri non eletti direttamente dal popolo.Grazie a queste iniziative governative, il paese si è posizionato tra i primi posti nelle classifiche riguardanti la percentuale di donne nei parlamenti nazionali.


I progressi riconosciuti

Il “Gender Gap Report”, pubblicato annualmente dal World Economic Forum, analizza il progresso di 146 paesi verso la parità di genere su una scala da 0 (disparità) a 1 (parità) attraverso 14 indicatori (il 93% dei quali sono dati concreti e il 7% sono dati qualitativi), suddivisi in 4 sotto-indici: Partecipazione ed Opportunità Economiche, Livello di Istruzione, Salute e Sopravvivenza e Potere Politico. I dati del 2023 hanno posizionato globalmente gli Emirati Arabi Uniti alla 71° posizione e al primo posto tra i paesi della regione “MENA” (Middle East & North Africa), comprendente 18 paesi dell'area estesa a sud del Mediterraneo dal Marocco all’Egitto, e a est dallo Yemen all’Iran, passando per la Penisola araba.

I principali indicatori di successo degli Emirati Arabi Uniti sono: la Partecipazione femminile in parlamento (1°), l’Iscrizione all’istruzione terziaria (1°) (le donne rappresentano il 70% dei laureati universitari) e l’Equilibrio di genere alla nascita (1°).


Al confine con gli EAU, l'Arabia Saudita si presenta come un contesto contrastante. Sebbene mostri segni di cambiamento con le riforme guidate dal principe ereditario Mohammed bin Salman, come la recente concessione alle donne del diritto di guidare e l’apertura di nuove opportunità lavorative per loro, il paese resta tradizionalmente noto per essere più conservatore sul fronte delle questioni di genere a causa di un sistema legale e sociale che continua a limitare i diritti femminili in vari settori, dall'occupazione alla libertà personale.


Nonostante i progressi e i riconoscimenti internazionali ottenuti in questi anni, rimangono ancora diverse sfide anche per gli Emirati Arabi Uniti nella lotta alla discriminazione femminile. Tuttavia, alla luce dei risultati finora conseguiti, sembra che il percorso verso l'uguaglianza di genere sia stato tracciato nella direzione giusta. 


Loris Pietrucci


Sitografia e fonti


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