Manifesto di Politics Hub per l'Europa
I cittadini dell’Unione europea, e in particolare i giovani, sono chiamati a partecipare attivamente al progresso e al bene comune nei propri paesi e a livello sovranazionale. Tale impegno è ancorato nel riconoscimento di una Storia comune che lega le nazioni dell’Unione, e che costituisce le fondamenta su cui costruire un futuro per i nostri popoli. In primo luogo, le radici dell’Europa affondano nella civiltà greco-romana, che ha gettato le basi per l’odierno diritto e il concetto di democrazia. A ciò si aggiunge la tradizione giudaico-cristiana, che nel suo aspetto secolare ha reso universali i valori di solidarietà e di giustizia sociale. Infine, il pensiero illuministico ha promosso le libertà individuali e l’uguaglianza. Costruire il futuro dell’Europa implica riconoscere le radici comuni di questi popoli, e promuoverne la consapevolezza tra le nuove generazioni.
I
È urgente riformare i Trattati per rafforzare la capacità d'azione delle istituzioni europee e renderle più democratiche
L’Unione europea necessita di una maggiore legittimità democratica, al fine di arginare l’indebolimento del sostegno popolare all’integrazione europea, di cui la bassa partecipazione alle elezioni è un chiaro segnale. Per contrastare questo fenomeno e rinnovare un senso di appartenenza all’Unione, è necessario adottare riforme strutturali. La nomina del Presidente della Commissione deve essere sottoposta a suffragio universale; è opportuno aumentare il ricorso al voto a maggioranza qualificata all’interno del Consiglio dell’Unione europea e alla procedura legislativa ordinaria; in generale, le istituzioni devono porsi come modello di rispetto dello stato di diritto e della trasparenza .
II
È necessario riflettere su un’evoluzione in senso federale dell’Unione europea al fine di superarne i limiti.
Il meccanismo decisionale dei trattati permette unicamente di apportare miglioramenti marginali al funzionamento dell’Unione europea. Al fine di mantenere una rilevanza economica, politica e culturale a livello mondiale, è necessario avviare un dialogo circa la creazione di una struttura politica europea di ispirazione federalista, capace di affrontare le sfide economiche e sociali create dal mercato interno e dalla moneta unica e di prendere scelte più impattanti e lungimiranti.
III
L’Unione europea deve proseguire nella lotta al cambiamento climatico nell’ambito degli obiettivi prefissati e di una transizione economicamente sostenibile.
Al suo interno, l’Unione europea deve incoraggiare e sostenere politiche pubbliche e investimenti in tecnologie verdi, alla ricerca di soluzioni innovative per rilanciare la competitività economica in chiave sostenibile e garantendo la tenuta sociale in un’ottica intergenerazionale. A livello globale, l’Unione europea deve farsi promotrice di un rinnovato sforzo per accompagnare le economie emergenti in una traiettoria di crescita sostenibile.
IV
L’Unione europea deve dotarsi di una politica economica comune per appianare le disparità tra paesi, promuovere la reindustrializzazione sostenibile, e difendere la propria competitività globale.
Gli stati membri sono soggetti a una crescente disparità nello sviluppo economico, con ricadute negative sulla tenuta del mercato unico e delle istituzioni europee, minando la resilienza delle economie nazionali. In questo contesto, l’Unione europea deve promuovere un’armonizzazione della fiscalità e instaurare un sistema di protezione sociale comune. Inoltre, per evitare una crescente deindustrializzazione dovuta a una perdita di competitività a livello globale, l’Unione deve impegnarsi a sviluppare una politica industriale europea, creando un ambiente favorevole per gli investimenti in settori strategici. Tali sforzi necessitano di un significativo incremento nel budget europeo attraverso la creazione di un debito e di una fiscalità comuni.
V
L’Unione europea deve impegnarsi a garantire un’istruzione di base sufficiente a tutti i suoi cittadini e valorizzare le eccellenze.
L’Unione europea si trova ad affrontare il peggioramento generalizzato delle prestazioni scolastiche da un lato, e una crescente divergenza dell’efficienza dei sistemi educativi tra gli Stati membri dall’altro. Pertanto, le istituzioni europee devono contribuire a garantire la somministrazione di un’istruzione di base a tutti i cittadini monitorando la qualità degli output educativi negli stati membri, attraverso l’implementazione di un test standardizzato somministrato a tutti gli studenti a conclusione del ciclo di scuola obbligatoria. Tali iniziative hanno l’obiettivo di misurare il livello di competenze e raccomandare azioni puntuali e strutturali. Inoltre, tematiche d’interesse strategico per l’Europa quali l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica e la reindustrializzazione del continente necessitano di un coordinamento tra stati membri, attraverso fondi specializzati e piani omogenei in favore della ricerca accademica a livello dell’Unione europea. Promuovere l’istruzione e la ricerca è necessario per rendere l’Europa più competitiva sul piano economico, più equa sul piano sociale e più capace di affrontare le sfide attuali.
VI
Il cambiamento demografico rappresenta una crisi esistenziale per l’Europa, che deve adottare misure urgenti e strutturali per gestirlo.
I paesi dell’Unione europea, in misura diversa, attraversano una profonda crisi legata all’invecchiamento della loro popolazione e a un drastico calo delle nascite. Tale fenomeno rischia di destabilizzare l’economia europea e di indebolire i sistemi di protezione sociale nazionali, basati sulla solidarietà tra generazioni. Pertanto, l’Unione europea deve prendere consapevolezza dell’entità di questa crisi e adottare misure atte a stimolare le nascite, facilitando l’accesso a infrastrutture quali asili e scuole, incentivando nuovi modelli di lavoro agile, e promuovendo la parità tra i sessi. Tali provvedimenti devono essere accompagnati da una valorizzazione della famiglia quale elemento arricchente per gli individui e la società.
VII
L’Unione europea deve impegnarsi affinché sia raggiunta la piena parità tra uomo e donna, sia nella sfera economica sia nella società nel suo complesso.
I paesi dell’Unione europea devono impegnarsi a rafforzare la parità tra i sessi in tutte le sue declinazioni, promuovendo una maggior presenza femminile nella società. Tale azione non può che partire dalla scuola, dove il concetto di parità uomo-donna deve essere trasmesso alle nuove generazioni come un principio fondante della società, naturalmente acquisito. In questo contesto, l’Unione europea deve presentarsi come un modello per il resto del mondo, attraverso strumenti atti a monitorare il rispetto di standard minimi in tutti i paesi e garantire alle donne europee un accesso equo al lavoro e alle opportunità sociali di crescita, incoraggiando gli stati membri a combattere ogni forma di discriminazione basata sul sesso.
VIII
I paesi dell’Unione europea devono porsi di fronte alle sfide globali adottando una strategia estera unificata.
L’azione esterna dell’Unione europea deve essere guidata da valori quali la promozione della democrazia, lo stato di diritto, il rispetto delle libertà fondamentali, dell’uguaglianza e della solidarietà. Al fine di perseguire tali obiettivi in maniera efficace, gli stati membri devono impegnarsi nel coordinare la propria politica estera, in vista della creazione di una strategia europea unificata.
IX
L’Unione europea deve mettere in opera una gestione comune dei flussi migratori e una politica di accoglienza univoca a livello europeo.
Nonostante la crescita della pressione migratoria, manca ancora un consenso su un giusto ed efficiente processo di gestione dei flussi. L’Unione europea deve riformare i meccanismi che regolano la gestione dei centri d’accoglienza e il successivo processo di integrazione. La distribuzione dei richiedenti di asilo deve essere gestita seguendo il principio di solidarietà tra i paesi e il ricollocamento deve seguire una logica obbligatoria e non volontaria. In contemporanea, l’Unione europea deve implementare una politica più attiva di investimenti nei paesi di provenienza, ampliando le azioni e le iniziative già intraprese.
X
L’Unione europea deve adottare una politica commerciale che promuova il multilateralismo e tuteli il mercato interno.
L’Unione europea deve rendersi protagonista di un rinnovato multilateralismo. Da un lato, è necessario promuovere lo scambio commerciale con paesi terzi in vista di rafforzare la catena di approvvigionamento interna; dall’altro, i trattati commerciali stipulati dall’Unione devono tenere in conto le possibili ricadute sul mercato interno e proteggere gli interessi dei consumatori e produttori europei. In un contesto geopolitico mutevole, l’Unione europea è in grado così di porsi come un attore commerciale responsabile e protagonista a livello globale.